Il trekking al sentiero delle Vasche è un percorso abbastanza impegnativo, ma a mio parere bellissimo, per rinfrescarsi nelle afose estati milanesi. Non è necessario essere alpinisti esperti, ma sicuramente avere le scarpe giuste, tanta tanta attenzione e un briciolo di spirito d'avventura.
L'avevo trovato tra le mie tante esplorazioni online alla ricerca di percorsi insoliti da fare durante il weekend, e finalmente ho avuto modo di andarci. A Milano splendeva il sole e il termometro segnava i 33 gradi. La giornata perfetta per un percorso acquatico insomma!
COME ARRIVARE AL SENTIERO DELLE VASCHE IN VALMADRERA
IN AUTO
Facilissimo, basta impostare Valmadrera sul navigatore e sarete lì in meno di un'ora. Per parcheggiare noi abbiamo trovato pieni i parcheggi subito all'inizio del sentiero, ma ce n'erano diversi altri liberi nei paraggi. Come riferimento per parcheggiare prendete il Santuario di San Martino, da lì parte il sentiero delle Vasche.
CON I MEZZI Da Milano prendete il treno per Lecco, dalla stazione la linea bus 9 dovrebbe portarvi a destinazione, ma prima informatevi qui
MAPPA DEL SENTIERO DELLE VASCHE IN VALMADRERA
Qui trovate esattamente dove inizia il sentiero e di conseguenza dove parcheggiare.
DIFFICOLTÀ DEL SENTIERO DELLE VASCHE
Questa come sempre è una questione estremamente soggettiva, ma prima di intraprenderlo ho cercato di studiare un po' e di capire quali fossero i reali pericoli.
In tanti parlavano di "ferrata" e di necessità di imbrago.
In realtà è semplicemente un sentiero attrezzato, e non una ferrata, ma ammetto che ci si sono un paio di punti in cui, soffrendo di vertigini o non essendo particolarmente coraggiosi, si potrebbe serenamente decidere di tornare indietro. Per il resto è un sentiero abbastanza tranquillo.
PERCORSO DEL SENTIERO DELLE VASCHE
Sono rimasta veramente colpita quando, pochi passi dopo aver iniziato il sentiero, ci siamo ritrovati già davanti alla prima pozza d'acqua.
Davvero, probabilmente non avevamo camminato nemmeno 5 minuti.
Quindi sappiate che se siete con bambini al seguito o non siete particolarmente impavidi, potete fare un puccino anche all'inizio del percorso.
C'è da dire però, che le cose sono cambiate velocemente!
Le prime difficoltà si riscontrano subito dovendo salire una sorta di scala scavata nella roccia. Niente di impossibile, sia chiaro, ma è evidente che non si tratta di fare quattro passi tranquilli nel parco. Le parti veramente "brutte" sono giuste due o tre, o perché esposte o perché scivolose, per il resto è un piacevole sentiero.
Da qui in poi proseguite solo se avete voglia di sbattervi un pochino, se non soffrite di vertigini e se avete le scarpe giuste (ho anche visto gente in ciabatte, ma non è che siamo proprio tutti intelligenti, quindi meglio non rischiare).
L'acqua, non posso negarlo, è fredda, ma moooolto meno fredda che in Val Vertova o alle Pozze di Erve, quindi consiglio caldamente di fare il bagno in ogni pozza che trovate e che vi piace. A differenza di Erve non sarà facile trovare spiazzi in cui rilassarvi vicini al torrente, ma nemmeno impossibile, noi abbiamo fatto diversi tuffi e poi proseguito fino ad una roccia piana dove abbiamo fatto una pausa panino.
Il sentiero non è sempre iper intuitivo, ma guardando bene si trovano sempre i simboli che lo contraddistinguono.
Alla fine si tratta di risalire il letto di un fiume, diciamo che fatto con 30 gradi e mettendosi nell'ottica di bagnarsi le scarpe non presenta grosse difficoltà, ma personalmente non lo rifarei mai in inverno. Il fatto di non dover mai toccare l'acqua implica studiare ogni volta percorsi differenti e impegnativi.
Faccio outing: io ho fatto pure il bagno con le scarpe da trekking!
Quindi, a chi ha timore perché non sa se farlo io dico: se siete un minimo avventurosi provateci! Per me è stato stupendo perché trovo che fosse il giusto mix tra percorso divertente "challenging" e natura strabiliante
Dire l'esatta durata del percorso è difficile perché è stata intervallata da troppi bagnetti! Però non è niente di infattibile.
Ora se siete arrivati fino alla fine del percorso attrezzato che costeggia il fiume, probabilmente non avrete nessuna intenzione di rifarlo a ritroso (scendendo inoltre, potrebbe essere molto più pericoloso a causa dell'acqua che bagna le rocce). Per fortuna, vi basterà camminare per una mezz'ora circa nel bosco, per arrivare fino alla piana di San Tommaso, passando per la località Taja Sass.
Qui potete rilassarvi, prendere il sole e...mangiare... almeno, così speravamo. Purtroppo il rifugio era chiuso, nonostante fosse domenica (fortuna che in un moto di veggenza avevo fatto dei panini perché "non si sa mai")
Una volta arrivati alla piana, e guardando il lago sotto di voi, prendete il percorso che scende verso sinistra, ha un fondo uniforme e talvolta in cemento, ed è estremamente agevole. In un'altra mezz'oretta a buona andatura sarete tornati a valle!
In conclusione, il mio personale voto al trekking: 10! :)
Non vedo l'ora di tornarci
Noi abbiamo abbinato anche un bagnetto finale e uno spritz sul lago di Pusiano.
Sentiero bello, purtroppo chiuso per frana dal febbraio 2022 e quindi, ad oggi, non più praticabile. Speriamo finiscano presto i lavori per poterlo nuovamente percorrere!