In una giornata autunnale in cerca di castagne e cibi di montagna ipercalorici mi sono spinta fino alle splendide cascate di Acquafraggia, facendo un piccolo pit stop per pranzo a Chiavenna. Se pensate di fare tanta strada per vedere “solo” delle cascate, vi sbagliate di grosso, l’area è ricca di attrazioni, naturalistiche e non. Inoltre, sono una tappa perfetta per ogni stagione, dai bagni estivi, alle castagne autunnali, fino alla neve invernale. A seconda del periodo dell’anno verrete rapiti da diversi colori, odori e sapori.
COME ARRIVARE ALLE CASCATE DI ACQUAFRAGGIA
IN AUTO - Le cascate sono molto vicine a Chiavenna, provincia di Sondrio, da Milano ci vuole circa 1h50 di auto per poter arrivare, attraverso la fedelissima SS36.
TRENO + BICI - Arrivarci con i mezzi pubblici invece potrebbe essere piuttosto challenging… a meno che non decidiate di arrivare fino a Chiavenna in treno e da lì affittare una bici, approfittando della bellissima ciclovia che collega la cittadina alle cascate. Fino a Piuro - dove si trovano le cascate - sono circa 4km piuttosto pianeggianti, quindi assolutamente niente di complicato. Ovviamente se vi va potete farla anche a piedi, o usare uno degli autobus di linea (non però particolarmente frequenti).
COSA VEDERE A PIURO E NEI DINTORNI DI CHIAVENNA
Come dicevo poco fa, la zona è ricchissima di attrattive. Ecco cosa potete fare una volta arrivati in Val Chiavenna.
LE CASCATE DI ACQUAFRAGGIA
Le cascate dell’Acquafraggia rappresentano uno degli spettacoli più belli e suggestivi della Lombardia. Pensate che addirittura Leonardo da Vinci le aveva menzionate nel suo Codice Atlantico, devono il nome all’antico “acqua fracta”, cioè torrente interrotto da cascate. Le cascate, che sono bellissime da guardare, in estate si trasformano anche in un luogo perfetto per rinfrescarsi un po’ nelle acque gelide che scorrono nel torrente da loro formato.
Aggiornamento Estate 2021!!! A causa della pandemia da Coronavirus, in base alle nuove norme, il parco resterà aperto al pubblico tutti i giorni, ma per accedere all’area verde sarà necessario un ticket che costerà 3 euro a persona. I bambini con meno di cinque anni e gli anziani sopra i 75 anni, oltre alle persone diversamente abili, non lo dovranno pagare
AREA ARCHEOLOGICA DI PIURO
Proprio a Piuro sorge un museo archeologico. Probabilmente non lo sapevate ma viene chiamata anche "la Pompei delle Alpi" a causa della potentissima frana che nel 1618 che distrusse completamente il borgo. Qui potrete visitare scavi e museo. [Se ci andate d’autunno tenete conto che proprio lì è un tripudio di castagne, ma di questo ve ne ho già parlato QUI]
PARCO DELLE MARMITTE DEI GIGANTI
Le marmitte dei giganti altro non sono che buchi estremamente geometrici scavati nella roccia dall’erosione fluviale. Oltre alla bellezza paesaggistica del luogo, non si può non menzionare che vi siano state trovate moltissime incisioni rupestri, testimonianza della presenza dell’uomo in queste zone, fin dalla notte dei tempi.
SAVOGNO E DASILE: UN TREKKING TRA PAESI FANTASMA:
Savogno e Dasile sono due piccoli borghi raggiungibili unicamente a piedi. Non è facile arrivarci, ma la fatica verrà completamente ripagata dalla magia del luogo e dalla vista a 360° su Piuro, Chiavenna e tutta la valle. Savogno è un borgo grande e pittoresco, con origini medievali e disabitato dal 1968; Dasile meno emozionante, offre però un panorama unico che purtroppo Savogno non ha. L'escursione “classica” è un giro ad anello di circa 3 ore che collega i due borghi e che prevede 2866 delicatissimi gradini.
A proposito di borghi fantasma, se l'argomento vi interessa e capitate in Friuli Venezia Giulia, potrete andare a visitare Palcoda e Tamar. Ne ha parlato Paola del blog viaggidipassioni.it vi lascio il link all'articolo QUI
DUE PASSI ALLA SCOPERTA DEL CENTRO STORICO DI CHIAVENNA
La cittadina è piccola ma comunque non ha poco da offrire, non potete perdervi:
Una passeggiata nel centro storico con attraversamento del panoramico ponte sul Mera.
Una visita ad almeno uno dei suoi palazzi, in primis Palazzo Vertemate, ma anche palazzo dei conti Balbiani, palazzo Salis, palazzo Pestalozzi e Pretorio.
Due passi nel bellissimo chiostro porticato della Collegiata di San Lorenzo, un complesso risalente al V secolo che si sviluppa attorno alla cattedrale
DOVE MANGIARE VICINO ALLE CASCATE DI ACQUAFRAGGIA
La Val Chiavenna è famosa per i suoi Crotti e per un clima perfetto per la conservazione di vino, salumi e formaggi. Venire qui e non mangiare dei pizzoccheri o una polenta taragna, è un insulto… e io sono stata insultata, dopo vi spiego il perché.
Intanto i due agriturismi più vicini alle cascate e con ottime quotazioni sono:
Se invece volete andare proprio nella tana del crotto dovrete andare a Chiavenna città.
I CROTTI DI CHIAVENNA: UN INCUBO LUNGO UN PRANZO
Apro questo capitolo con una piccolissima parentesi personale, per farvi capire anche il mio poco entusiasmo nei confronti del luogo. Sentitevi liberi di skipparla senza problemi, ma avevo bisogno di scriverne.
Intenzionata a visitare le cascate il giorno dopo, iniziamo la sera a chiamare qualche crotto per prenotare il pranzo domenicale, ma senza sapere cosa ci avrebbe aspettato, non ci rispondono e non ci fasciamo la testa, “prenotiamo domani”, pensiamo.
La domenica, dopo colazione, iniziamo a richiamare alcuni crotti, quelli consigliati o da amici o da Tripadvisor. Tutti pieni. Va beh, pensiamo, andiamo là di persona, qualcun altro che ci dia del cibo lo troveremo.
Mai supposizione fu più sbagliata.
Abbiamo girovagato dalle 13 alle 14.30 per TUTTA Chiavenna, dividendoci in due la città, per aumentare le chance di trovare un posto che ci accettasse, chiedendo a una quindicina di locali se potevamo pranzare, anche con qualcosa di veloce. Risultato: NESSUNO ci ha fatto sedere. Nessuno. Io raramente sono stata così vicina dall’avere un’attacco isterico, perché svariati dei ristoranti a cui abbiamo chiesto avevano palesemente dei tavoli liberi. E quando dicevo, ma questo tavolino qui… mi veniva detto no mi dispiace, siamo pieni, davanti a un tavolo vuoto, probabilmente già apparecchiato per la cena.
Se ci penso mi viene ancora il nervoso. Perché sia chiaro, io capisco le problematiche del ristoratore che magari ha solo un tot di cibo, che magari deve mandare via lo chef, che, che, che… ma ci sono mille modi per gestire una situazione del genere. Tipo dire “siamo pieni, ma se potete aspettare posso farvi degli affettati”, “siamo pieni, ma posso darvi solo della polenta con un pezzo di salsiccia”, “siamo pieni ma…” etc. E invece ho trovato solo una folle rigidità, davanti ad una richiesta piuttosto banale: mangiare, alle 13 (non alle 15) letteralmente qualsiasi cosa.
Diciamo al primo pensi “peccato”, al secondo ti infastidisci, al terzo ti innervosisci, al 15esimo ero pronta a diventare un killer professionista. Perché quando nessun ristorante di un'intera città è in grado di darti un pranzo (non solo i crotti più quotati, nessuno nemmeno le pizzerie a cui abbiamo chiesto dopo 30 minuti di ricerche andate male), significa fare un disservizio incredibile per i visitatori (non eravamo gli unici a pellegrinare per le vie di Chiavenna con facce disperate) e una pessima pubblicità al territorio. Il tutto coronato dal fatto che fossimo appena usciti da un anno di chiusure.
Come è finita? Ho mangiato un‘insalata. UN'INSALATA, a un bar, a Chiavenna.
Mi viene da piangere a ripensarci.
Qual è la morale di questa storia? Se davvero volete mangiare a Chiavenna di domenica: PRENOTATE ALMENO 2 GIORNI PRIMA! Scusate il pippotto, ma penso che chi ha un blog abbia il dovere di riportare anche le cose negative, e non solo mettere online le migliori foto ritoccate del posto più instagrammabile trovato in giro.
Buona gita!
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