Il monastero di São Vicente de Fora lo si vede da ogni parte della città, con quei due campanili inconfondibili. Di giorno o di notte che sia, svetta dalla collina di Alfama come la prima della classe. Sta lì, ti guarda con aria di sfida, con quella sua facciata un po' rigida... Non ci si aspetterebbe molto guardandolo da fuori, ma in pochi sanno quale maestosità si cela dietro a quella famosa facciata.
Vista dall'esterno ( o meglio, vista frontalmente) potrebbe sembrare una chiesa come un'altra, ma non è così. Il nome Sao Vicente de Fora viene comunemente associato alla chiesa, ( parte sinistra) mentre raramente si pensa al complesso in toto, che comprende anche il monastero e che occupa una superficie immensa. (vedi foto).
São Vicente de Fora: la storia del monastero
Superato l'ingresso con la fontana e la bouganville, inspiegabilmente sempre fiorita, vi ritroverete a passeggiare per una lunga serie di chiostri, eleganti e silenziosissimi, quasi desolati se vogliamo.
Ma se mi chiedessero un solo aggettivo per descrivere questo posto, non avrei dubbio, la parola d'ordine è BIANCO.
La sua maestosità è resa ancora più regale e sacra da questo color purezza, che con il sole di mezzo giorno diventa quasi doloroso per gli occhi.
Ricordo di esserci andata di un pomeriggio d'inverno, con il cielo limpido e il sole caldo.
Ricordo solo il silenzio, il bianco, e la vista mozzafiato.
(per santi, santini, madonne e dettagli architettonici, prendetevi una guida vera!)
Il silenzio e la pace sono dovuti principalmente dal fatto che questo è il monastero malcagato!
A Belem ci sono file da 3/4 ore talvolta, sono tutti là, che si ammassano tra la Torre e il Monastero come tante formichine, e qui non ci viene nessuno. O meglio, qui ci vengono tutti di sabato, per la Feira da Ladra, e davanti al maestosissimo Sao Vicente da Fora ci passano in migliaia ogni settimana, ma è una passeggiata distratta, una foto alla facciata, e poi via verso l'irrefrenabile richiamo della paccotiglia venduta per terra pochi metri più in là. ( di cui, per la cronaca, sono comunque molto fan). Ecco, allora questo post è per dare un po' di giustizia in questo mondo squilibrato, e farò di più, vi dirò che secondo me, questo è più bello del monastero di Belem. Perchè forse, sto stile manuelino, ci ha anche un po' rotto le palle. Fate gli outsider, i ribelli, e andate a visitare São Vicente de Fora, oltre alle smancerie da me elencate prima, il monastero è famosissimo per una meravigliosa raccolta di azulejos (azzurri, appunto) che contornano tutte le sue pareti interne. La maggior parte racconta la storia della Lisbona del 17esimo secolo, ma ce ne sono altre, al primo piano, che ritraggono ben 38 favole di La Fontaine!
Il prezzo per visitare la chiesa dovrebbe essere di circa 5 euro, solo la vista sull'incantevole terrazza varrebbe il doppio. Prendetevi il tempo che vi serve per ammirare il Tejo e Alfama sotto di voi, mentre le enormi campane d'epoca vi guardano da vicino, pronte per toccare la prossima ora.
São Vicente de Fora: la leggenda e i corvi simbolo di Lisbona
La prima pietra viene messa nel 1147 grazia a Alfonso Henriques, che giurò che avrebbe fatto costruire una chiesa in onore del patrono di Lisbona (Sao Vicente, appunto) nel caso in cui fosse riuscito a sconfiggere i mori... la leggenda, la trovate qui
PS. se vi domandate perché si chiama Sao Vicente de Fora è perché il "de fora" indica che era all'esterno delle mura cittadine che, ai tempi, erano decisamente ristrette.
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