Se avete gambe forti, buona agilità e vi piace sentirvi sul tetto del mondo, il trekking per il Rifugio Azzoni partendo dai Piani d'Erna, con un percorso ad anello, è quello che fa per voi. Davvero vicinissimo a Milano, raggiungibile anche con i mezzi, permette di sentirsi anni luce dalla città, pur avendola sotto agl'occhi.
COME ARRIVARE AL RIFUGIO AZZONI DAI PIANI D'ERNA
In macchina sarete al parcheggio della Funivia dei Piani d'Erna in meno di un'ora.
Qui si trova un grande parcheggio, a pagamento durante i weekend e in alta stagione. Nei periodi di maggiore affollamento meglio arrivare presto o si rischia di non trovare posto.
In treno scendete alla stazione di Lecco e prendete fuori dalla stazione l'autobus n^5 che vi porta all'imbocco della funivia in una 20ina di minuti, come sempre, occhio agli orari.
La funivia impiega pochi minuti, è super panoramica e costa 10,5€ andata e ritorno. Se vi volete del male potete percorrere il tratto della funivia anche a piedi, ma a mio parere il giro ad anello diventa poi davvero tosto, solo per i più allenati.
PERCORSO AD ANELLO PER IL RIFUGIO AZZONI DALLA FUNIVIA AI PIANI D'ERNA
DIFFICOLTÀ DEL TREKKING PER IL RIFUGIO AZZONI
Il giro ad anello che parte dai piani d'Erna è un trekking dedicato a chi ha almeno un minimo di esperienza, agilità e resistenza. Non presenta difficoltà estreme (almeno non d'estate/inizio autunno), ma richiede capacità ed attenzione, motivo per cui non lo ritengo adatto ad una passeggiata in famiglia, a meno di bambini estremamente abituati. Se volete assolutamente arrivare al rifugio, senza però passare per il percorso EE vi basterà fare la strada per il ritorno anche all'andata, che viene classificata come E ed effettivamente è molto più semplice. Sicuramente meno panoramica ed adrenalinica, ma il punto di arrivo è lo stesso. Per l'interno anello calcolate circa 4h30, anche 5 se non vi piace correre. Personalmente non ho trovato questo trekking estremamente impegnativo, anche se EE. Certo, non ci porterei mia madre, ma è stato meno fisicamente stancante di altri, la differenza sta senz'altro nella necessità di avere un minimo di tecnica e agilità per arrampicarsi sulle rocce, soprattutto in prossimità del rifugio. Tutto quanto detto fin'ora vale per la bella stagione, già dalle prime nevi il sentiero diventa difficile, se non impossibile, a meno di avere con sé ramponi e picozza.
ANDATA
Partenza: Piani d'Erna, arrivo della funivia
Arrivo: Punta Cermenati vetta del Resegone
Tempo: 2h/2h30 di cammino
Sentiero: n.5 + n.1
Dislivello: 800 m
Difficoltà: EE
Possiamo dire apertamente che la segnaletica sul Resegone fa abbastanza pietà? Penso di sì. Motivo per cui vi consiglio caldamente di scaricare una traccia gps prima.
TRACCIA GPS ANELLO PIANI D'ERNA-RESEGONE Come questa ad esempio
Una volta arrivati in cima con la funivia, guardato lo splendido panorama e data un'occhiata intorno, già sorge il primo dubbio: da dove si parte? Non c'è nessuna palina, ma fortunatamente il signore della funivia ci indica la via: bisogna scendere la strada asfaltata (cosa che a sentimento non avrei mai fatto) fino a dove si trovano le indicazioni per tutti i sentieri, tra cui il nostro (5+1). Ok, comunque sembra facile, partiamo.
Imbocchiamo il sentiero 5, il primo tratto di strada è in discesa/piano e si svolge nel bosco. Con i colori autunnali ammetto che fosse uno spettacolo, tanto da perderci spesso a osservare la bellezza dei funghi o del foliage. A un certo punto vi troverete davanti a un bivio perfetto, o destra o sinistra. Indicazioni: nessuna. Se non che, sulla sinistra i sassi erano marchiati di giallo e rosso, mentre sulla destra niente. Pensando che fosse un segnale ho optato per la strada a sinistra. SPOILER: NON FATELO. Dopo 45 minuti di "oh ma che bello il bosco" mi sono ritrovata in uno spiazzo stranamente familiare, molto familiare, ossia quello da cui eravamo partite, avendo fatto non si sa bene come un anello perfetto. Poco male, le energie non mancano, facciamo finta che non sia successo nulla e ricominciamo da capo, questa volta scegliendo saggiamente di seguire il sentiero di destra al bivio.
Da qui alla vetta perdersi è quasi impossibile, non vi resterà che salire, salire, salire.
Il percorso si divide più o meno a metà: la prima una agevole passeggiata (sentiero 5), nemmeno troppo in pendenza, la seconda una vera e propria arrampicata su roccette (sentiero 1).
La vista sul lago e sulle montagne circostante rimane comunque impagabile durante tutta la salita.
Una volta arrivate in cima purtroppo era salita molta foschia e la vista era stata un po' compromessa, ma è stato comunque super affascinante, ci si sente un po' sulla vetta del mondo, immersi tra le nuvole, anche se si è solo a pochi chilometri da casa.
Potete decidere se fermarvi al rifugio per una polenta o proseguire quei pochi metri fino alla croce dove godervi il vostro pranzo al sacco circondati da corvi. Creepy ma affascinante.
IL RITORNO
Partenza: Rifugio Azzoni
Arrivo: funivia Piani d'Erna
Sentiero: 17+7
Difficoltà: Facile (E)
Dislivello:800 m
Tempo: 2.30 h
Nulla vi vieta di tornare sui vostri passi da dove siete venuti, ma in discesa le rocce non sono per nulla agevoli. Quindi abbiamo optato per tornare dal sentiero 17+7, più semplice e boschivo.
Visto che l'andata con "ripartenza dal via" non era stata abbastanza traumatica, abbiamo scelto di rendere immensamente adrenalinico anche questo ritorno.
Stavamo lassù, al sole, a sorseggiare il nostro grappino e mangiare crostata di mirtilli, quando a un certo punto guardiamo l'ora.
Sono le 3 passate, ma la funivia, a che ora chiude?
Mi raccomando, questa domanda fatevela PRIMA, prima proprio di salire, e appuntatevelo bene nella testa.
Google diceva alle 17, fortunatamente Google sbagliava (a volte succede) e chiudeva alle 17.30 (ma varia gli orari a seconda del periodo, quindi controllate sempre).
Diciamoci la verità, se fosse stato alle 17 non l'avremmo mai presa, per poco eh, ma no, non ce l'avremmo fatta e saremmo dovute scendere a piedi fino al parcheggio (prevedevo già un numero infinito di bestemmie) e invece no, ce l'abbiamo fatta.
Quello che è certo però, è che quella che chiamano "variante semplice e veloce" per scendere, è semplice... ma non veloce.
A meno che non abbiate un passo super mega sostenuto, ci metterete almeno due e un quarto se, chessò, volete fermarvi per allacciarvi una scarpa, bere o guardare la mappa.
Quindi, da amica, vi consiglio, per non dover correre, di partire 3h prima che la funivia faccia la sua ultima corsa, ma anche in 2h30 ce la farete.
In due invece è molto ottimistico pensare di farcela, qualcuno ce la farà senz'altro, ma mi sento di non consigliarlo, a me è costato un ginocchio, ad esempio.
A peggiorare il tutto c'è il fatto che la segnaletica in discesa è davvero scarsa e dove c'è, sia mai che indichi una cosa semplice tipo "funivia" o "piani d'Erna" quindi bisogna essere un po' creativi, o andare a fortuna, o essere furbi ed essersi scaricati prima la traccia gps.
Per scendere abbiamo usato il sentiero 17+7 chiamato anche PASSO DEL GIUFF.
Una volta arrivati al Colletto di Brumano bisogna svoltare a sinistra lungo il percorso che porta a passo del Giuff, da cui si torna alla Bocchetta d’Erna lungo un sentiero in piano.
Dopo due ore e dieci nei boschi a chiederci dove eravamo e quanto mancava... funivia avvistata, ultimo orario di discesa 17.30: eravamo salve.
Se non l'avessi fatta tutta correndo avrei sicuramente potuto apprezzare la bellezza di questo sentiero che, contrariamente all'andata, si trova quasi interamente nel bosco.
DOVE MANGIARE E/O DORMIRE SUL RESEGONE
Al rifugio Azzoni potete sia mangiare che dormire. Diversamente da altri rifugi è aperto anche d'inverno (durante i weekend), e hanno un sito aggiornatissimo dove segnalano, oltre alle chiusure, anche lo stato dei sentieri, consiglio vivamente di buttarci un occhio prima di incamminarsi. Io avevo portato il pranzo al sacco, quindi non mi esprimo sulla qualità della cucina, ma la crostata era davvero spaziale e i prezzi onesti. In alternativa, ai piani d'Erna, poco fuori dalla funivia troverete diversi rifugi dove rifocillarvi, anche qui da verificare sempre le aperture.
Bene viaggiatori, questa avventura finisce qui, ma se cercate altri trekking vicino a Milano potete buttare un occhio qui:
E ricordatevi, SHARING IS CARING <3
Bellissimo post!
Ciao, innanzitutto grazie per il tempo speso a pubblicare tutte queste info utilissime. Solo un appunto: se scrivete nomi di animali premuratevi che siano giusti! Anche questa è informazione sulla montagna! Gli uccelli fotografati al Rifugio Azzoni non sono corvi bensì Gracchi alpini (Pyrrhocorax graculus). Detto questo davvero grazie per i consigli!
Un saluto.
Jacopo
Resoconto circostanziato e appassionante di questa stupenda e avventurosa escursione sul filo dei ricordi ( e della nostalgia ), di quel sentiero che dalle pareti gamma a fin sotto il rifugio Azzoni appare al neofita al tempo stesso di primordiale bellezza ed un poco inquietante. Per me fa parte di un trittico, insieme al rifugio Rosalba dalla direttissima sulla Grignetta e al rifugio Brioschi dalla cresta di Piancaformia sulla Grigna settentrionale, di esperienze escursionistiche impegnative ma memorabili e bellissime da provare assolutamente ( gambe permettendo ) meglio se in compagnia. Tanti complimenti Valentina e carissimi saluti. Giorgio Del Casale